Dalle cellule staminali è possibile sconfiggere l’infertilità prodotta dalle cure anti-cancro
I tumori delle cellule germinali testicolari rappresentano l'1% di tutti i tumori, e sono i più comuni tumori maligni nei giovani di età compresa tra 15 e 34 anni.
I testicoli sono gli organi in cui nell'uomo avviene la formazione degli spermatozoi e di alcuni ormoni maschili. Hanno quindi una funzione riproduttiva ed endocrina analoga a quella delle ovaie nella donna. Il tumore del testicolo è una forma rara di neoplasia maschile, in cui le cellule tumorali si formano a partire dai tessuti di uno o di entrambi i testicoli.
È stato possibile sfruttare le cellule staminali germinali o spermatogoniali (i precursori degli spermatozoi) prelevate dai pazienti affetti da patologia maligna prima di una chemioterapia per rimediare alla sterilità in uomini che stanno combattendo contro il cancro. Questi giovani pazienti riescono spesso a vincere la loro battaglia contro il cancro, ma pagano un prezzo elevato per la chemio e la radioterapia che devono affrontare, che riesce a guarirli rendendoli però successivamente infertili. Questo succede soprattutto nei pazienti giovani che non sono ancora entrati nella pubertà e non possono, dunque, congelare lo sperma, un'opzione a cui ricorrono molti pazienti adulti. Per i più giovani una nuova speranza arriva da una ricerca condotta sulle scimmie utilizzando le cellule staminali. Ultimamente è stato pubblicato un lavoro dall'università di Pittsburgh e dal Magee-Womens Research Institute, negli Stati Uniti, pubblicato su 'Cell Stem Cell'. I ricercatori hanno prelevato campioni di staminali da scimmie (macachi) e li hanno congelati. Le cavie sono state sottoposte a un ciclo di chemioterapia e dopo hanno ricevuto le loro stesse cellule. Nove delle 12 scimmie adulte coinvolte nello studio e tre delle cinque in prepubertà sono tornate a produrre sperma dopo la cura anti-cancro. Altri esperimenti hanno mostrato che questi spermatozoi erano in grado di fecondare ovuli. Un risultato che gli scienziati considerano una "pietra miliare" perché dimostra infatti che le staminali spermatogoniali (i precursori degli spermatozoi) dei primati "possono essere congelate e scongelate senza perdere le loro proprietà e possono essere ritrapiantate in modo da produrre sperma 'normale' in grado di fecondare e dare origine a pre-embrioni".
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Twitter: @Claudio_Manna
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