La celiachia è una patologia causata da un’intolleranza permanente al glutine, in particolare ad una sua frazione proteica, la gliadina. Il glutine è un complesso lipoproteico che si può facilmente ritrovare in alcuni cereali: frumento, segale, orzo e farro, mentre il riso e il mais ne sono privi. La celiachia può essere considerata un’anormale risposta immunologica all’ingestione di glutine in persone geneticamente predisposte. Questa determina un’alterazione infiammatoria della mucosa intestinale con conseguente assorbimento scorretto delle sostanze alimentari.
La causa della malattia celiaca ancora non è del tutto precisata. Sembrerebbero coinvolti fattori genetici, ma non sono del tutto esclusi fattori ambientali e per questo spesso viene definita come “malattia multifattoriale”.
La celiachia può insorgere a qualunque età, dall’infanzia alla vecchiaia, e può manifestarsi in forma classica (prevalentemente nei bambini), in forma subclinica (negli adulti ed anziani), o addirittura può decorrere in forma asintomatica (latente).
Oltre ai sintomi classici legati alle diverse forme di insorgenza della malattia (diarrea, vomito, distensione addominale, perdita di peso, ecc), sono presenti una serie di patologie associate, prevalentemente autoimmuni tra cui patologie tiroidee, diabete mellito di tipo 1, sindromi autoimmunitarie, immunodeficienze e dermatiti erpetiformi.
Attualmente si stima che un individuo ogni 100/150 risulta affetto da malattia celiaca e che solo pochi sono consapevoli di esserlo.
L’unica terapia attualmente disponibile per i soggetti celiaci è la totale e permanente esclusione dalla dieta degli alimenti contenenti glutine (dieta gluten-free). Questa non solo permette la scomparsa dei sintomi e delle malattie associate alla celiachia in tempi rapidi (in circa 1-2 mesi dal momento dell’esclusione del glutine), ma previene lo sviluppo delle possibili complicanze (neoplasie e malattie autoimmuni) che l’esposizione continua e prolungata al glutine provoca. L’importanza della dieta rigorosa è dimostrata dal fatto che l’assunzione di glutine, seppur in piccole quantità, anche in assenza di sintomi, è in grado di provocare un danno alla mucosa intestinale. Anche dopo anni di trattamento, il ritorno ad una dieta libera determina la ricomparsa delle lesioni nell’intestino.
Una dieta priva di glutine comporta un notevole cambiamento nello stile di vita dell’individuo, in quanto è necessario eliminare dal proprio regime alimentare moltissimi cibi. Molti di questi, infatti, seppur privi di glutine, potrebbero contenerlo sotto forma di additivo o conservante. Risulta opportuno, porre molta attenzione anche a quei prodotti, che pur preparati con ingredienti privi di glutine (riso, mais grano saraceno, soia), potrebbero essere stati prodotti nello stesso ambiente in cui sono state lavorate farine che contengono la sostanza “incriminata”. Il limite massimo di glutine nei prodotti dietoterapici, come suggerito dal Comitato Scientifico dell’AIC, è di 20 ppm. Una dieta equilibrata e sostanzialmente mediterranea, senza glutine, assicura al celiaco un buono stato nutrizionale. L’associazione Italiana Celiachia (AIC), nata nel 1979, pubblica periodicamente un utile strumento di consultazione rappresentato da un elenco di prodotti alimentari del commercio appartenenti a categorie a rischio di contaminazione da glutine o vietate per il celiaco, in cui le aziende produttrici certificano l’assenza di glutine. Questa pubblicazione ha lo scopo di fornire a coloro che devono seguire una rigorosa dieta senza glutine, uno strumento aggiornato per acquistare prodotti alimentari di uso comune. I prodotti privi di glutine sono contrassegnati da un simbolo internazionale: la “Spiga Sbarrata”.
Esistono sul mercato moltissimi prodotti sostitutivi che sono in grado di garantire un regime dietetico equilibrato, come l’uso di farine di riso, mais, soia pura, grano saraceno puro, castagne, ceci, fecola di patate ecc. Nel corso degli ultimi anni si è verificato un aumento di sensibilità relativamente alle problematiche dei malati di celiachia e anche molti ristoranti si sono attrezzati per rispondere alle esigenze dei celiaci.
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