Dopo ben 32 anni di onorato servizio la vecchia normativa sull’etichettatura alimentare va in pensione e lascia il posto a qualcosa di davvero innovativo in campo alimentare. Il nuovo regolamento varato dalla Commissione Europea è entrato in vigore il 22 novembre 2011, e tutte le aziende alimentari entro la fine del prossimo anno dovranno modificare le etichette.
Fino a qualche tempo fa l’etichetta non era obbligatoria, ma gran parte dei prodotti già la fornivano perché era un sistema per veicolare informazioni, per caratterizzare e valorizzare il prodotto stesso. Questa nuova normativa ha, però, lo scopo di tutelare in primo luogo la salute del consumatore salvaguardando allo stesso tempo l’armonizzazione del mercato e della libera circolazione delle merci in Ue.
L’etichetta è divenuta negli anni, un aspetto sempre più importante nella scelta da parte del consumatore dei vari prodotti alimentari presenti sugli scaffali dei nostri supermercati.
Le principali novità che troviamo o a breve troveremo sulla confezione dei nostri alimenti sono:
Potranno essere utilizzati altri schemi quali ad esempio i semafori, molto utilizzati in altri paesi, che hanno il ruolo di indirizzare le scelte del consumatore, ovviamente il colore verde ci riporta ad un alimento che ha la minima ripercussione sulla salute o su eventuali possibili rischi di accentuare determinate patologie. Il semaforo arancione significa che dobbiamo porre attenzione e il colore rosso sta ad indicare che quell’alimento ad esempio ricco in acidi grassi saturi e di colesterolo potrebbe essere dannoso per chi soffre o chi è predisposto a patologie cardiovascolari. Possono essere indicati anche una serie di sali minerali e vitamine se questi in 100g o 100ml di prodotto superano la soglia del 15% della dose giornaliera raccomandata. Sino a qualche tempo fa la fibra non veniva imputata nel calcolo delle calorie, in quanto non si pensava apportasse energia
Indicazione d’origine: entro due anni tutte le aziende dovranno obbligatoriamente indicare sulla confezione il luogo di provenienza di carni suine, ovine, caprine e pollame. Nei prossimi cinque anni ci potranno essere nuove modifiche: si potrà estendere l’obbligo di provenienza anche a latte, prodotti lattiero caseari e altri alimenti trasformati in cui sia fatto uso di latte o carne. Questo regolamento ha anche il ruolo di tutela nei confronti di DOP e IGP di cui il nostro Paese ne vanta una grande quantità.
Alimenti surgelati: con la nuova normativa si rende obbligatoria la scritta “scongelato” in tutti quei prodotti alimentari che da congelati o surgelati vengono venduti al consumatore scongelati.
Insaccati: quando l’involucro che avvolge i salumi non è commestibile deve essere esplicitamente scritto.
Sostanze allergizzanti: qualunque possibile allergene deve essere evidenziato in etichetta attraverso accorgimenti grafici (grassetto o colore ben evidente).
Oli e grassi: la semplice scritta “oli e grassi” non è più consentita, in quanto devono essere specificati dettagliatamente il tipo di olio o di grasso utilizzato (es. oli di palma, girasole, ecc). E’ ammessa la dicitura in “proporzioni variabili” solo per le miscele. Si sta inoltre pensando di integrare nella tabella nutrizionale anche la presenza degli acidi grassi trans, una tipologia di lipidi presente prevalentemente nei prodotti dolciari, fortemente sconsigliata per chi soffre di ipercolesterolemia e iperlipidemia.
Caffeina: bevande diverse dal tè o caffè, e dai drink a base di tè o caffè, che presentino un tenore di caffeina superiore a 150 mg/l devono essere riportati in etichetta con la scritta “tenore elevato di caffeina” con la nuova avvertenza: “ Non raccomandato per bambini e donne in gravidanza o nel periodo di allattamento”.
Scadenza: la data di scadenza deve essere riportata oltre che sulla confezione esterna anche sull’incarto interno del cibo. Qualsiasi prodotto a base di carne o pesce surgelato o congelato non lavorati, devono obbligatoriamente indicare il giorno, mese e anno della surgelazione o del congelamento.
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