Con una dieta e uno stile di vita migliore si possono ridurre i sintomi dell’ovaio policistico
La Sindrome dell’Ovaio Policistico (PCOS) rappresenta un disturbo endocrino-metabolico molto frequente tra le donne in età fertile (10-12%). Questa condizione si associa molto spesso a sovrappeso o obesità. Numerosi lavori scientifici hanno dimostrato i benefici della perdita di peso in queste pazienti. Un lavoro recente, condotto dal prof. Renato Pasquali della divisione di Endocrinologia dell’ospedale S. Orsola Malpighi di Bologna, ha confermato questo dato, realizzando uno studio su 65 donne affette da ovaio policistico.
Le pazienti sono state sottoposte ad un regime dietetico ipocalorico per 6 mesi (1200/1400 kcal/die) associato ad attività fisica e, successivamente, ad un regime dietetico caratterizzato da una più modesta restrizione calorica per un periodo di circa 20 mesi. Prima e dopo il trattamento sono stati valutati parametri antropometrici (peso, altezza, indice di massa corporea, rapporto vita/fianchi), ormonali (in particolare gli androgeni), metabolici ed ecografici (in particolare la morfologia ovarica). Dopo il periodo di osservazione, le donne sono state riclassificate in tre gruppi in base alla persistenza (15,4%) o alla parziale (47,7%) o completa (36,9%) scomparsa delle caratteristiche cliniche o biochimiche della PCOS (eccesso di androgeni, alterazioni del ritmo mestruale, disfunzioni ovulatorie).
Sebbene l'entità della perdita di peso sia risultata simile tra i tre gruppi, la risposta al trattamento si è rivelata differente all’interno della popolazione studiata. Va però sottolineato che più di un terzo (36,9%) delle donne con ovaio policistico ha mostrato una remissione totale dei criteri diagnostici per PCOS, con enormi benefici in termini di benessere e di fertilità. Ancora una volta, quindi, si conferma l’importanza di una precoce diagnosi e di un adeguato trattamento di questa patologia, consistente innanzitutto nel miglioramento dello stile di vita.
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