L’obesità determina una variazione di metaboliti e, alcuni di questi, influiscono sulla fertilità.
- L’obesità è una condizione patologica associata ad un aumentato rischio di problemi riproduttivi che possono comprendere anovulazione, cambiamenti nella durata del ciclo mestruale e complicanze durante la gravidanza. L’obesità è stata inoltre associata a difficoltà nel concepimento spontaneo e ad un aumentato rischio di insuccessi nelle tecniche di fecondazione assistita. A lungo si è discusso sul ruolo dell’indice di massa corporea (BMI) nella fecondazione assistita e questo ha dato vita a non poche controversie. Inizialmente si riteneva che questo indice non influisse in alcun modo sugli esiti della PMA ma successivamente una serie di esperimenti, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Human Reproduction, ha dimostrato il contrario.
Dopo aver calcolato l’indice di massa corporea di alcune donne che dovevano sottoporsi a tecniche di fecondazione assistita sono stati formati 3 gruppi così composti: - donne normopeso
- donne sovrappeso
- donne obese
Sapendo che sia l'ovocita che l'embrione sono molto vulnerabili ai cambiamenti del loro micro-ambiente, una variazione nella composizione dello stesso potrebbe avere un impatto sulla qualità degli ovociti e sulle cellule del cumulo ooforo ostacolando la normale fisiologia dell'embrione. E’ inevitabile quindi che ciò si rifletta in una riduzione del tasso di impianto o in un maggiore rischio di anomalie nello sviluppo. E’ importante quindi ai fini della fertilità curare l’alimentazione evitando sbalzi di peso e cercando di mantenere entro i livelli normali il BMI.
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