Basta una tiroidite (anche se la tiroide funziona bene) per avere un rischio elevato di infertilità
La tiroidite autoimmune è un processo infiammatorio che colpisce la ghiandola tiroidea dovuto alla produzione di anticorpi e di linfociti (cellule presenti nel sangue che costituiscono tra il 20 e il 40% dei globuli bianchi) diretti contro la stessa ghiandola. È la patologia autoimmune più diffusa e colpisce fino al 5-20% delle donne durante l'età fertile. La frequenza di patologie tiroidee autoimmuni è significativamente più elevata tra le donne infertili, soprattutto quando la causa di infertilità è l’endometriosi o la sindrome dell'ovaio policistico (PCOS). La presenza di tiroidite autoimmune non interferisce con il normale impianto degli embrioni ed infatti sono stati osservati tassi di gravidanza paragonabili a quelli ottenuti dopo tecniche di riproduzione assistita in pazienti con o senza autoimmunità tiroidea.
Invece, il rischio di aborto spontaneo precoce è sostanzialmente più alto in presenza di autoimmunità tiroidea, anche in una condizione di eutiroidismo (normale funzionamento della tiroide e normali livelli degli ormoni tiroidei) prima della gravidanza. Inoltre l'iperstimolazione ovarica controllata, utilizzata come preparazione per le tecniche di riproduzione assistita, può compromettere gravemente la funzione della tiroide aumentando i livelli di estrogeni circolanti. La decisione di eseguire uno screening sistematico per i disturbi della tiroide nelle donne con infertilità è controversa.
Da uno studio effettuato presso il Dipartimento di Medicina della Riproduzione e sviluppo del bambino dell’Università di Pisa e pubblicato a luglio 2012 sulla rivista scientifica Gynecological Endocrinology emerge che potrebbe essere importante effettuare uno screening sistematico per i disturbi della tiroide allo scopo di individuare le tiroiditi autoimmuni prima di utilizzare le tecniche di riproduzione assistita ed eseguire un follow-up di queste malattie dopo iperstimolazione ovarica controllata (per ICSI o Fivet) e durante la gravidanza. Potranno essere intraprese a giudizio del medico terapie preventive adeguate alla situazione.
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Twitter: @Claudio_Manna
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