Un piccolo insulto all’endometrio (scratch) sembra aumentare il successo delle tecniche di fecondazione assistita.
La procedura consiste nel provocare un microtrauma alla mucosa che riveste internamente l’utero (endometrio) mediante una biopsia, un’isteroscopia o, più semplicemente, mediante un cateterino in plastica flessibile con piccoli fori laterali sulla punta (Pipelle).
La metodica, poco invasiva e non dolorosa, si esegue in ambulatorio nel ciclo precedente la stimolazione ovarica per la fecondazione in vitro (IVF). Il microtrauma endometriale innescherebbe una serie di meccanismi di riparazione con produzione locale di sostanze (citochine e fattori di crescita) che creano un ambiente più favorevole all’impianto dell’embrione.
Un articolo pubblicato sull’ultimo numero della rivista Reproductive Biomedicine Online analizza sette studi che hanno valutato l'efficacia dello scratch endometriale in donne più volte sottoposte a cicli di fecondazione assistita con fallimento ricorrente dell’impianto. L’analisi di 2062 donne sottoposte alla metodica ha dimostrato che il microtrauma endometriale, indotto nel ciclo precedente la stimolazione, si associa ad una probabilità di gravidanza maggiore del 70% rispetto alle donne non sottoposte a scratch. La metanalisi ha anche evidenziato che non c’è differenza statisticamente significativa sul tipo di metodica utilizzata (biopsia/scratch piuttosto che isteroscopia).
In conclusione, anche se non si può ancora dimostrare che lo scratch sia efficace in tutte le donne che si sottopongono a IVF, l’evidenza suggerisce di utilizzare questa procedura nelle donne che, nonostante la buona qualità dei loro embrioni, non abbiano ottenuto la gravidanza.
Ulteriori approfondimenti: Lo SCRATCH , un graffio che stimola l’endometrio e aiuta ad aumentare il tasso di gravidanza in donne sottoposte a FIVET-ICSI
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