La vagina, è popolata da numerosi microorganismi detti “lattobacilli” che costituiscono un vero e proprio sistema di protezione contro altri microrganismi potenzialmente patogeni.
La flora batterica vaginale in condizioni fisiologiche e’ caratterizzata da un esubero di batteri “buoni” rispetto a quelli “cattivi”, ma quando questo equilibrio viene in qualche modo alterato si verifica l’insorgenza della cosiddetta vaginosi batterica.
La vaginosi batterica è facilmente diagnosticabile in quanto i sintomi più comuni sono caratterizzati da leucorrea, alterazione del PH vaginale e sviluppo di secrezioni dal caratteristico odore di pesce marcio. Alcuni studi hanno dimostrato che una vaginosi batterica non idoneamente trattata può essere causa di patologie più gravi soprattutto in gravidanza. Tra queste vi è sicuramente l’aborto nel primo trimestre, la rottura prematura delle membrane, la nascita del neonato di basso peso e l’endometrite (infiammazione del tessuto che riveste l’utero).
Uno studio prospettico pubblicato sulla rivista Human Reproduction ha dimostrato che la vaginosi batterica può essere causa di infertilità e la sua incidenza è significativamente più alta nelle pazienti con infertilità tubarica rispetto alle pazienti con altri tipi di infertilità. Inoltre, esaminando una coorte di donne infertili sottoposte a fecondazione in vitro, si è visto che la presenza di vaginosi batterica non influenza la probabilità di impianto dell’embrione ma è correlata ad un maggior rischio d’aborto preclinico. Chiaramente sono in corso ulteriori studi per dimostrare il significato delle vaginosi nell’infertilità femminile ma per il momento in base ai risultati già ottenuti è bene adoperare le giuste precauzioni per potersi difendere da questa patologia.
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