È utile seguire corsi di preparazione per non incorrere in un travaglio difficile o nel cesareo
La nascita di un figlio non comporta solo la venuta al mondo di un bambino ma anche di una madre. Da un punto di vista psicologico, infatti, la maternità e il parto implicano la creazione di una nuova identità. È normale, allora, ipotizzare come il periodo della gravidanza possa configurarsi anche come un periodo di crisi.
Per lo psicologo Virginia Federico, infatti, “l’intera personalità della futura madre viene messa in gioco e si espone a continui aggiustamenti e adattamenti, in un incessante processo di valutazione e trasformazione delle componenti psichiche che si sono sviluppate durante le esperienze precedenti”. Da qui la necessità di supportare la donna al fine di permetterle un’esperienza della maternità piena e serena, “dando voce sia alle esigenze della madre che alle emozioni della donna”. Il sostegno che può essere fornito alla donna naturalmente attiene sia alla sfera delle risorse familiari e informali alle quali essa può attingere sia a quelle più esperte di professionisti del settore. Ne sono un esempio i corsi di preparazione al parto che da sempre sono un valido punto di raccordo per offrire informazioni pratiche rispetto alla gestazione, al travaglio e al parto ma anche sostegno psicologico.
Durante il corso le donne, infatti, oltre a confrontarsi in una modalità di mutuo aiuto sul cambiamento importante che le caratterizza, possono accedere alle consulenze di operatori sanitari qualificati (ginecologo, ostetrica, assistente sociale, psicologo e pediatra) e alla possibilità di svolgere esercizi di psicorilassamento e respirazione volti a prendere maggiore consapevolezza del proprio corpo e delle sue sensazioni al fine di attenuare i dolori del travaglio e ossigenare bene il feto riducendo in questo modo i parti difficili e il numero dei parti cesarei.
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