La passione rappresenta la cartina tornasole della salute della coppia; questo non significa che debba essere sempre presente ed elevata; ma quando la coppia progetta di avere un bebè accorerebbe tenerne conto.
Generalmente le persone si incontrano sulla base dei loro bisogni, e ci si sceglie con l'intento di soddisfarli. Oggi ci confrontiamo sempre con più complesse tipologie di coppia, e modi di unirsi stabilmente in legame. A fronte di questa grande varietà di tipologie, riscontriamo che tutte le coppie a grandi linee, si trovano a fare i conti, con un momento iniziale di vita insieme, caratterizzato da una maggiore euforia e uno, a seguire meno incantato. Ebbene il momento migliore è proprio il secondo! Quando molti cedono e “tagliano la corda”; per altri ha inizio quell’incontro-scontro che renderà sempre più intimi i partners. Non che le fasi iniziali, di una relazione non siano importanti, ma sembra che in queste, l’altra persona si caratterizzi più per le nostre stesse proiezioni e desideri, piuttosto che per quello che l’altro è realmente.
In questa prima fase, squisitamente istintiva, in cui i bisogni dell’uno, colludono con quelli dell’altro, si gettano le basi per un incastro relazionale, che potrà poi essere duraturo. Purtroppo o per fortuna, il continuo dinamismo che caratterizza l’essere umano, ci porta a desiderare nuovi possibili innesti, che vanno in funzione della nostra stessa evoluzione. Ecco che, allorché finisce l’incanto iniziale, e la coppia inizia ad entrare, in un area di conoscenza e intimità maggiore, in cui si avvia una più profonda conoscenza dell’altro, ma anche di se stessi.
Molte coppie che si trovano nella seconda fase meno euforica, iniziano a vivere una situazione di stallo emotivo, che si riflette anche a livello sessuale; in poche parole: quando occorrerebbe un rilancio dell’incastro relazionale iniziale, con un nuovo e più articolato progetto condiviso, la coppia si arena !
Secondo David Schnarch, sessuolo e psicologo clinico americano, i coniugi dovrebbero permettersi di mostrarsi all'altro come realmente sono, raggiungerebbero così, una più piena consapevolezza dei propri bisogni, che gli permetterà di mettersi in relazione, senza rinunciare a parti di se stessi. Spesso l’ errore che compiono, è quello di compiacere l’ altro, a scapito del proprio sentire ( D. Schnarch La passione del matrimonio. Sesso e intimità nelle relazioni d'amore 2001, Raffaello Cortina). L’obiettivo, invece, per mantenere in vita una relazione passionale, sarebbe di andare verso il partner, ma nel rispetto dei propri bisogni; questo presume che ci sia un buon grado di differenziazione del Sé, di ogni singolo componente della coppia. La confusione dei Sé dei partner, distrugge il sapore della conoscenza dell’altra persona, ma soprattutto di quella che possiamo sperimentare, continuamente, di noi stessi.
Diciamo, anche, che la passione, non può essere sempre presente nel tempo; ma questa evolve, cambia, si rinnova e a volte rallenta; ma mai dovrebbe scomparire del tutto; perché se questo accadesse vuol dire che anche il legame di coppia, è a rischio di crollo. La passione, rappresenta la cartina tornasole, della relazione sentimentale e del benessere dei partners.
Solo in una coppia, in cui la passione si mantiene viva, si può pensare di “generare” nuove idee, progetti, e soprattutto un figlio. Possiamo pensare che la passione sia come il lievito che fa crescere la pasta, o il concime per fertilizzare il terreno; quindi è bene che le coppie si fermino a riflettere quando sperimentano lo “stallo passionale”, prima di avventurarsi verso nuovi progetti, e se ne necessitano occorre che chiedano l’ aiuto ad uno psicologo, affinché questi possa sollecitare la riattivazione delle risorse in loro possesso.
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