Le reazioni all'interruzione volontaria di gravidanza necessitano spesso di un aiuto psicologico
L’interruzione volontaria di gravidanza, anche se scelta dalla donna, è un’esperienza forte che nella maggior parte dei casi ha il potere di alterare l’equilibrio psichico dell’individuo. Di fatto osservando un alto numero di donne che si sono sottoposte all’IVG si è visto come le reazioni più comuni sono:
- dolore o tristezza
- colpa per l’accaduto
- sensazioni di vuoto e di inadeguatezza, tanto che in alcuni casi si è arrivato a parlare di Sindrome Post Aborto (SPA), cioè di situazioni con conseguenze pervasive e permanenti in grado di compromettere la normale funzionalità dell’individuo.
Diverse sono, infatti, le motivazioni che inducono una donna ad abortire così come diverse sono le conseguenze che questo evento provoca anche nel corso del tempo nella stessa donna.
La gravità delle conseguenze psicologiche sembra quindi dipendere sia dalle cause che hanno spinto la donna all’IVG, come giovane età, difficoltà economiche, situazioni di violenza, ecc, sia da alcuni aspetti individuali, quali lo stato psicofisico, la personalità, ecc., sia ancora da fattori ambientali come la presenza o meno di supporti sociali e la qualità degli stessi.
È normale che un quadro così eterogeneo di variabili provochi anche manifestazioni psichiche diverse. Tale situazione necessita, da parte di psicologi e psicoterapeuti, un trattamento molto personalizzato quando la donna richiede un'assistenza psicologica.
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