La mamma diventa un “canguro” per creare quel giusto legame tra lei e il neonato
Un po’ come per le anatre di Lorenz, è fondamentale che il neonato abbia un imprinting da parte dei propri genitori e dunque è indispensabile che appena nato sia vicino alla pelle, all’odore, al calore e alla voce della sua mamma. Proprio per evitare separazioni precoci tra madre e bambino, anche nei casi di parto pretermine, quando cioè sarebbe prevista l’incubatrice, è possibile con una nuova terapia, di origine colombiana, mettere il neonato a diretto contatto con la cute materna.
Si tratta della marsupio terapia o Kangaroo mother care che se nata per carenze economiche in paesi sottosviluppati ora sta prendendo piede anche nei paesi europei. La Kangaroo mother care ha permesso a nove bambini su dieci con un peso inferiore a 1 kg di sopravvivere grazie al latte, al calore, al rassicurante battito cardiaco e alla dolce voce della madre.
Così anche in Italia, la dottoressa Dalla Barba sta adottando, oltre alle tecniche tradizionali, quella del canguro. Nel nido dell’ospedale pediatrico di Padova, sono le stesse mamme che vengono poste nella condizione di poter decidere se e quando utilizzare tale sistema di cura per il proprio bimbo. La tecnica oltre a essere più naturale rispetto a quella dell’incubatrice favorisce quell’immediato e indispensabile contatto tra il piccolo e la madre importante non solo per contrastare le carenze sanitarie di alcuni paesi ma anche per il benessere psicologico della nuova coppia.
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