È importante la presenza di uno psicologo nel rapporto tra madre e figlio nato in provetta
Alcuni studi hanno dimostrato che è bene supportare la maternità di donne che sono state sottoposte a fecondazione assistita al fine di prevenire disagi psicologici in età evolutiva considerando che l’esperienza di infertilità potrebbe essere considerata come una situazione di genitorialità a rischio in grado di influenzare, in termini negativi, lo stile di parenting del futuro genitore.
Di fatto, uno studio (Vanni et al., 2010) ha rilevato come le rappresentazioni materne nelle gestanti sottoposte a fecondazione medicalmente assistita hanno uno stile prevalentemente ristretto/disinvestito rispetto alle madri “naturali” che di fatto parlano della gravidanza, della maternità e del bambino con toni più ricchi ed emotivamente più coinvolti.
Un altro lavoro (Garner, 1985) ha rilevato come le reazioni alla gravidanza dopo un’esperienza di infertilità tendono a collocarsi tra due estremità: diniego ed evitamento da una parte e ipervigilanza dall’altra. Oltre al diniego o all’ipervigilanza, un altro studio (McMahon et al., 1996) ha osservato una minore preparazione alla transizione di genitorialità e una complessità a evolvere nel ruolo materno. Inoltre, la stessa ricerca, ha evidenziato come a quattro mesi dalla nascita, le donne divenute madri dopo un periodo di infertilità presentano una minore autostima e più sfiducia circa la loro abilità di prestare un adeguato accudimento al neonato, tanto che i bambini presentano, a quattro mesi, comportamenti più agitati e di fuga e a 12 mesi dal parto le madri precedentemente infertili manifestano più difficoltà a relazionarsi con il loro figlio.
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