La chirurgia endoscopica permette oggi di trattare, in ambito ginecologico, oltre l'85% delle patologie. I rischi - spiega il ginecologo Enrico Zupi - sono quelli della chirurgia tradizionale, l'unica differenza sono gli "ingressi", in numero minore rispetto alle normali operazioni.
Tra i maggiori rischi ci sono quelli anestesiologici, vascolari, possibili lesioni dell'apparato urinario o problemi di carattere intestinale. Si tratta comunque di complicanze dalla bassa incidenza ma che devono comunque essere prese in considerazione sia dal paziente che dal medico.
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