Il disturbo dell'incurvamento del pene interessa sei maschi su mille ma spesso chi ne soffre non rivela il proprio problema e non chiede aiuto per la vergogna. Un’accurata visita da uno specialista ed un corretto trattamento potrebbero invece risolverlo.
Per incurvamento penieno si intende una deviazione anomala del pene durante l’erezione, che può acquisire una vera e propria curvatura patologica tale da rendere impossibile la penetrazione. Può essere congenito, se presente sin dalla nascita, o acquisito, se l’insorgenza è successiva e legata a traumi o patologie concomitanti.
Quali sono le cause più comuni? L’incurvamento penieno congenito (Recurvatum Penis) si ritiene dovuto ad un disarmonico sviluppo dei tessuti del pene (corpi cavernosi e/o corpo spongioso) durante i primi anni di vita. Può presentare gravità di curvatura e direzioni diverse: la deviazione più spesso si manifesta ventralmente (verso l’addome) e talora lateralmente (con maggiore frequenza a sinistra).
L’incurvamento penieno acquisito è dovuto, nella maggior parte dei casi, alla Malattia di La Peyronie anche nota come Induratio Penis Plastica (IPP). La IPP è caratterizzata dalla presenza di una o più placche fibrose dure, localizzate lungo l’asta peniena, a livello dei corpi cavernosi. La placca, priva di elasticità per la sua natura cicatriziale, provoca durante l’erezione l’incurvamento a causa della anomala distensione del pene.
L’età media di insorgenza della malattia è tra i 50 e i 60 anni, anche se è possibile osservarla in epoca molto più giovanile. Si riscontra più frequentemente in pazienti affetti da diabete mellito, aterosclerosi, ipertensione arteriosa, Malattia di Dupuytren (retrazione fibrotica dei tendini della mano) o in pazienti che riferiscono macro o microtraumi penieni ripetuti, coitali o occasionali (ad es. sellino e manubrio di bicicletta)
Che disturbi comporta? I disturbi correlati all’incurvamento penieno congenito variano principalmente in base all’angolo di curvatura: se è lieve (inferiore a 30°) il difetto può essere considerato solo come un fastidioso inestetismo che non pregiudica la penetrazione; nelle forme più severe può rendere più o meno difficoltosa la penetrazione vaginale sino a renderla talvolta impossibile, con pesanti ripercussioni sulla sfera sessuale del paziente. Tipicamente non provoca dolore in erezione ed è presente già nel prepubere anche se il problema diventa manifesto con lo sviluppo fisico.
Diversamente, l’incurvamento penieno acquisito inizia generalmente con dolore al pene durante l’erezione (fase acuta della malattia) che dura dai 4 ai 6 mesi, associato alla comparsa di un nodulo palpabile o più lungo l’asta. La malattia può progredire sino a provocare deviazioni tali da impedire la penetrazione.
Può seguire la comparsa di disfunzione erettile (impotenza erigendi) dovuta sia alle ripercussioni psicologiche dell’incurvamento sia al reale danno organico delle strutture neuro-vascolari peniene. In alcuni pazienti si può manifestare difficoltà alla minzione.
Come si diagnostica? Alla visita andrologica e/o urologica, uno scrupoloso esame obiettivo (mediante palpazione della superficie del pene rilassato) può già evidenziare eventuali placche di grandezza e durezza variabile. Qualunque sia la causa dell’incurvamento penieno, l’iter diagnostico comprende un autofotografia da parte del paziente ed un Ecocolordoppler Penieno basale e dinamico, cioè dopo erezione farmacologicamente indotta da farmaci vasoattivi, per valutare la gravità dell’incurvamento e l’integrità delle strutture del pene.
Che cosa si consiglia? Sarà compito dello specialista andrologo/urologo valutare la migliore scelta terapeutica considerando l’entità del problema, le sue cause e le eventuali patologie associate.
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