La circoncisione del pene è una procedura chirurgica che implica la rimozione parziale o completa del prepuzio. Nell'anatomia umana maschile il prepuzio è il lembo di pelle scorrevole che copre il glande. Le prime pratiche di circoncisione, testimoniate da documenti di circa cinquemila anni fa, risalgono agli antichi egizi, probabilmente in ragione dell’idea che il prepuzio rappresenti un tessuto superfluo, responsabile dello sviluppo di infezioni.
Attualmente la percentuale mondiale di uomini circoncisi è pari al 23% e ogni anno si praticano 13 milioni di circoncisioni. Questa procedura riguarda i musulmani, gli ebrei praticanti ma costituisce un fenomeno largamente esteso anche nelle società laiche, come negli Stati Uniti, soprattutto per motivi igienici, in ragione dell’idea che il prepuzio rappresenti un tessuto superfluo, responsabile dello sviluppo di infezioni.
Le indicazioni mediche a sottoporsi alla circoncisione sono però rappresentate dalla fimosi congenita o acquisita (impossibilità di scoprire il glande), la parafimosi (glande che si scopre, ma si forma un anello sottoglandulare a clessidra) e, in associazione all’intervento di neurotomia, l’eiaculazione precoce.
Gli studi scientifici oggi disponibili sui benefici della circoncisione sono molti ma ancora non permettono di stabilire delle linee guida univoche per la popolazione maschile. Alcuni studi, infatti, sembrano dimostrare una riduzione del rischio di contrarre infezioni genito-urinarie, malattie sessualmente trasmissibili (MST), quali l’AIDS e la sifilide, e di trasmettere l’HPV (Human Papilloma Virus) e la Clamidia. A tal proposito , a seguito di sperimentazioni cliniche condotte in Kenya, in Sudafrica e in Uganda che mostravano una riduzione nel rischio di contrarre il virus HIV negli uomini fino al 60%, l’OMS e l’UNAIDS hanno indicato la circoncisione quale intervento di prevenzione raccomandato a tutti gli adulti maschi a partire dal 2007. Inoltre, nell’ultima conferenza Internazionale sull’AIDS di Vienna è stata annunciata una campagna che mira a circoncidere circa 38000 uomini entro il 2015 in 13 paesi dell’Africa Orientale e Meridionale.
Dagli studi a favore della diffusione della circoncisione emerge anche una riduzione del rischio di contrarre il carcinoma squamocellulare del pene. Tale dato sarebbe supportato dal fatto che negli Stati Uniti, per esempio, questo tipo di tumore riguarda solo 1 uomo ogni 100mila mentre nei paesi in cui la circoncisione è poco comune questa percentuale sale fino a 10,5 uomini ogni 100mila. Di contro, altri studi hanno dimostrato che una buona igiene del glande (volta alla rimozione dello smegma) nei maschi non circoncisi è sufficiente a renderli statisticamente equivalenti ai circoncisi per quanto concerne i rischi di incidenza del cancro al pene.
Al contrario, altri esperti sostengono invece che la presenza del prepuzio sia protettiva nei confronti di abrasioni, traumi e infezioni, sia meccanicamente che trattenendo le secrezioni ghiandolari, che prendono il nome di smegma, contenenti tra le altre sostanze la catepsina B, il lisozima e diverse citochine, importanti mezzi di difesa.
Inoltre tra gli effetti collaterali non trascurabili della circoncisione è necessario menzionare la riduzione della sensibilità agli stimoli sessuali, poichè il prepuzio è una zona riccamente di innervata. Molti pazienti lamentano successivamente alla procedura poca maneggevolezza del pene, scomodità e difficoltà nella masturbazione, eccessiva perdita di sensibilità del glande con conseguente difficoltà a raggiungere l'orgasmo. Questo elemento indurrebbe a provocare più lacerazioni e microfissurazioni nella partner aumentando il rischio di trasmettere delle infezioni.
L'utilità della circoncisione, dunque, quando non strettamente finalizzata a risolvere evidenti problemi funzionali, è oggetto di dibattito e rimaniamo per questo in attesa di ulteriori studi che chiarifichino i punti ancora oscuri in merito ai benefici di questa procedura.
< Prec. | Succ. > |
---|