Difficile lavorare per le donne colpite da endometriosi. Lo sostiene Kelechi Nnoaham del dipartimento di Sanità Pubblica dell'Università di Oxford (Uk), intervenuto al 26° Congresso della Società Europea di embriologia e riproduzione umana che si è tenuto a Roma tra il 28 e il 30 giugno.
Il ricercatore britannico ed il suo team hanno reclutato 1.459 donne di età compresa tra i 18 e i 45 anni, in cura in 14 centri di 10 paesi distribuiti sui 5 continenti, nell'ambito del “Global Study of Women's Health”. Tutte le donne mostravano i sintomi dell'endometriosi e prima della diagnosi chirurgica, avevano compilato un questionario relativo all'impatto che questi sintomi avevano nella loro vita.
Le donne che effettivamente erano affette da endometriosi hanno dichiarato di non essere soddisfatte della qualità della propria vita e di trovare difficoltà a lavoro. “Gli scienziati sono già a conoscenza del fatto che le donne affette da dolori pelvici cronici riferiscono una vita poco soddisfacente”, spiega Nnoaham. “Tuttavia questo studio valuta se le donne affette da endometriosi ne risentano diversamente rispetto a coloro che denunciano altri problemi, circostanza confermata dal nostro studio”.
Infatti, i ricercatori hanno scoperto che vi sono differenze sostanziali tra le donne affette da endometriosi e le pazienti di controllo. “Il calo di efficienza lavorativa nelle donne lavoratrici affette da endometriosi si aggira intorno alle 10 ore a settimana, contro le 7 ore perdute da quelle che presentano altri disturbi”, spiega Nnoaham. Si tratta soprattutto di perdita di produttività più che di assenza dal luogo di lavoro. “Anche le attività non lavorative, come ad esempio le faccende domestiche, l'esercizio fisico, lo studio, lo shopping e la cura dei figli, erano notevolmente compromesse dai sintomi dolorosi della patologia”, conclude il ricercatore britannico.
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