I fibromi (detti anche fibromiomi, miomi, leiomiomi) si associano alla gravidanza in modo relativamente raro. L'incidenza è di un caso ogni 50 gravidanze valutate con l'ecografia, se si tiene conto della frequenza dei fibromiomi uterini nelle donne.
Ciò è dovuto al fatto che la maggior parte dei fibromiomi si osservano dopo i 40 anni. Inoltre, i miomi di grosso volume frequentemente provocano sterilità, e quindi la donna non raggiunge affatto il concepimento. A questo si aggiunge il fatto che verosimilmente molti leiomiomi di dimensioni modeste non vengono diagnosticati né interferiscono significativamente con il decorso della gravidanza.
Diagnosticare i miomi in gravidanza con la sola visita ostetrica può talvolta presentare notevoli difficoltà, poiché il volume dell’utero gravido maschera il mioma stesso. Infatti, quando non era disponibile l’ecografia, la frequenza dell’associazione tra miomi e gravidanza veniva valutata pari a 1 caso ogni 300 gravidanze.
Vediamo invece qualche dato riguardo l’influenza che il fibromioma può avere sulla gravidanza e sul parto.
I miomi intramurali, che si sviluppano cioè nella parete uterina, possono interferire sull'impianto dell' embrione e sulle presentazioni anomale del feto durante il parto spontaneo. Questi miomi inoltre possono influire sulla contrattilità dell' utero, con possibile minaccia di parto pretermine, (in cui travaglio ha luogo tra la 20esima e la 37esima settimana completa di gestazione) o provocare anomale contrazioni in travaglio o dopo il parto. In quest' ultimo caso un utero che non si contrae in maniera efficace può sanguinare eccessivamente dopo la fuoriuscita del neonato.
In condizioni fisiologiche, durante il parto il feto si porta all’ingresso del bacino e percorre il canale del parto mantenendo un atteggiamento di flessione: la testa è cioè ripiegata sul tronco, le cosce sull'addome, le gambe sulle cosce, braccia ed avambraccia sul petto, nella cosiddetta posizione fetale. Questa rappresenta la condizione più favorevole per l’espletamento del parto. Ma non sempre questa posizione è rispettata. A volte il nascituro si presenta di faccia oppure di fronte, in posizione podalica o traversa.
I miomi sottomucosi, che si sviluppano da una cellula anomala che si trova vicino la cavità uterina ma pur sempre nella parete dell’utero, spesso portano all’aborto, poiché invadono lo spazio riservato all’impianto dell’embrione. Altrimenti possono causare anch’essi anomalie dell’impianto dell' embrione in utero.
I fibromi localizzati in prossimità del collo uterino, detti anche miomi “previ” trovandosi davanti alla testa fetale, possono ostacolare il parto per via vaginale, oltre che interferire con la dilatazione del collo dell' utero, rendendo così necessario l' espletamento del parto mediante il taglio cesareo.
I miomi sottosierosi, che si sviluppano all’esterno dell’utero, interferiscono invece poco sull’evoluzione della gravidanza e del parto, a meno che siano molto voluminosi.
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