Queste alcuni dei messaggi per i medici lanciati al primo incontro della Scuola di Fertilità organizzata dal Ministero della Salute.
- Nel corso del primo incontro con i Medici della Scuola di Fertilità organizzata dal Ministero della Salute
- Sono emersi numerosi aspetti importanti da trasferire alle coppie per la salvaguardia della loro fertilità.
Tra tutte appaiono rilevanti quelle che in tema di andrologia sono emerse dagli interventi del Prof. Lenzi e del Prof. Foresta e collaboratori. Sotto il profilo andrologico, raramente il maschio ha l'abitudine a visite di controllo precoci come nella donna da parte del ginecologo. Una volta c’era la leva militare obbligatoria che prevedeva un controllo sistematico del giovane maschio italiano. Una malattia come il varicocele giunge a volte assai presto nella vita di un ragazzo e può produrre danni enormi e talora irreversibili alla sua fertilità rendendosi manifesti poi quando un uomo decide di avere un figlio spesso dopo i 35 anni. A tal proposito è stato annunciata una campagna di sensibilizzazione diffusa nei giovani maschi su questo ed altri problemi da prevenire con visite andrologiche precoci. Il varicocele in realtà non sempre produce danni nei testicoli . Questi si verificano invece quando la stasi del sangue nelle vene intorno a questi organi produce anche un ridotto afflusso del sangue arterioso cioè di quello ossigenato all’organo maschile sede della produzione di spermatozoi come dimostrano ormai numerosi studi.
I medici non devono più accontentarsi di classificare l’uomo come infertile una volta che vedono uno spermiogramma anomalo, ma sforzarsi di trovarne le cause anche se purtroppo ancora oggi la maggior parte di esse non viene scoperta per tempo o resta ignota. Spesso infatti un’infezione passata inosservata in gioventù ha prodotto nel tempo danni importanti agli organi riproduttivi maschili. Le cause dell’infezione cioè sono magari scomparse ma i danni sono stati importanti. Controlli attenti e precoci dell’apparato riproduttivo maschile potrebbero prevenire queste situazioni. Molto importante è stato poi l’annuncio fatto dal Prof. Foresta sul ruolo che potrebbe avere l’infezione da HPV sulla fertilità maschile ma anche femminile. Infatti si è visto come questo virus possa essere rinvenuto non solo nel liquido seminale ma anche aderire alla superficie degli spermatozoi. In questo caso lo spermiogramma può essere alterato specialmente nella motilità. Inoltre studi scientifici hanno evidenziato come questi spermatozoi “infetti” possano fecondare gli ovociti e produrre embrioni anomali che abortiscono precocemente. Queste evidenze coinvolgono pertanto anche la fertilità femminile in quanto una parte di aborti ricorrenti, le cui cause sono per la maggior parte sconosciute, potrebbero riconoscersi proprio in questo meccanismo. Pertanto non vanno trascurate infezioni sessualmente trasmesse come quelle da l’HPV anche ai fini della fertilità (non solo per la prevenzione di tumori) dove lo stesso uso del preservativo potrebbe non essere sufficiente ad evitarle se si considera la pratica dei rapporti orali o la presenza non di rado di verruche in altre parti del corpo come le mani.
La lezione del Prof. Volpe ha messo in evidenza come siano cambiate negli ultimi decenni le frequenze di tante cause dell’infertilità femminile. Oggi è raro vedere un aumento eccessivo e patologico di Prolattina che impedisce ad una donna di ovulare mentre sempre di più si vedono situazioni in cui l’ovulazione cessa precocemente come nelle situazioni di menopausa precoce che si può manifestare anche intorno ai 30 anni. Le cause di questa triste situazione sono per la maggior parte sconosciute ma spesso la familiarità è molto presente. Un modo semplice ed economico di fare prevenzione è quello di chiedere notizie circa l’età della menopausa dei familiari della ragazza che viene dal ginecologo solo per un pap test o per la contraccezione. Un sospetto in tal senso potrebbe indurre il medico a verificare con semplici esami come l’FSH nel sangue e la conta ecografica dei follicoli antrali lo stato della riserva ovarica in una giovane donna. Nel caso in cui l’FSH fosse troppo alto ed i follicoli troppo pochi rispetto all’età si potrebbe parlare di rischio aumentato per una precoce riduzione della fertilità .
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