La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è il più comune disordine endocrino. Riguarda, infatti, circa il 10% nelle donne in età riproduttiva. Questa sindrome si può presentare con varie caratteristiche. Le più importanti sono l'aumento degli ormoni androgeni nel sangue, un’aspetto caratteristico delle ovaie che appaiono all’ecografia con tanti piccoli follicoli ed un ovulazione poco frequente o assente. Questi sono i criteri decisi alcuni anni fa in una importante conferenza tenutasi a Rotterdam.
Donne con la PCOS, inoltre, possono presentarsi sovrappeso (oppure decisamente obese) ma anche con insulinoresistenza. Quest’ultima consiste in una bassa sensibilità delle cellule all'azione dell'insulina, ormone prodotto dal pancreas e indispensabile per l'assorbimento del glucosio all'interno delle cellule. A volte c’è anche una dislipidemia, cioè la presenza di elevate concentrazioni di grassi nel sangue. Inoltre la PCOS rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo del diabete mellito un disturbo grave del metabolismo, cronico e spesso ereditario in cui c’è una scarsa o mancante produzione di Insulina da parte del Pancreas.
E’ risaputo infatti che diversi componenti di una famiglia possono essere affetti da tale disordine del metabolismo , in accordo con il fatto che esiste una predisposizione ereditaria a ciò, nonostante ancora oggi non sia stata ben caratterizzata. Uno studio eseguito presso la Clinica Universitaria di Ginecologia Endocrinologica e la
Clinica di Medicina Riproduttiva in Insbruck (Austria), presentato al 25° Meeting annuale dell’ESHRE (Società Europea per la Riproduzione Umana e l’Embriologia) tenutosi ad Amsterdam nel giugno del 2009, ha analizzato alcuni fratelli di donne affette dalla PCOS, per capire se avessero difetti del metabolismo simili a quelli delle sorelle.
Sono stati messi a confronto due gruppi : il primo costituito da 11 fratelli aventi sorelle affette da PCOS con insulino-resistenza; il secondo gruppo formato da 8 fratelli aventi sorelle affette da PCOS ma con assenza di insulino-resistenza. Queste persone sono state sottoposte a vari esami: OGTT (test clinico che viene utilizzato per
controllare se nel paziente il metabolismo del glucosio è normale), Homa index (test che valuta l’insulino-resistenza) e dosaggi di alcuni grassi come i trigliceridi e le lipoproteine A. E’ risultato che 5 fratelli del primo gruppo avevano insulino-resistenza con un’elevata massa corporea, livelli di colesterolo e trigliceridi aumentati; un altro fratello è risultato invece essere affetto da diabete. I restanti 5 non avevano evidenziato alterazioni del metabolismo.
Al contrario, nessuno dei fratelli del secondo gruppo ha mostrato insulino-resistenza e soltanto 2 su 8 un innalzamento dei livelli di colesterolo. Quindi, i fratelli di donne con PCOS e insulino-resistenza hanno maggior probabilità di sviluppare anch’essi insulino-resistenza, diabete mellito o dislipidemia. Ciò dimostra come attenzione medica deve essere mostrata non solo nei confronti delle donne con PCOS ma anche dei loro familiari. In particolare bisogna prestare attenzione ai fratelli che, a quanto pare da questo primo studio, appaiono essere una nuova categoria considerata a rischio per il disordine metabolico del glucosio e dei grassi. Ulteriori studi saranno necessari per approfondire l’interessante problematica della familiarità per i dismetabolismi tipici della PCOS.
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