La notizia degli ultimi giorni, relativa alla sparizione di Agnese e Serena, due ragazze di Correggio (Reggio Emilia) e successivamente rintracciate nella Capitale, offre molti spunti di riflessione sul cambiamento generazionale che sta avvenendo nella nostra società. A quanto pare queste due ragazzine hanno semplicemente inscenato una fuga e l’esser state aggredite, facendosi trovare con macchie di sangue sui loro corpi.
Riteniamo sottolineare alcuni aspetti che, dal punto di vista psicologico, stanno assumendo via via connotazioni sempre più emblematiche ed eclatanti.
Innanzitutto, le età che vanno dai 15 ai 18 anni rappresentano un passaggio dall’infanzia all’adolescenza che richiede particolari attenzioni in quanto il bisogno di identificazione è assai presente. E, come accade per tutti coloro i quali desiderino trovare un modello cui riflettersi, notiamo che è l’effetto ammaliante della televisione ad indicare la strada da percorrere in questo processo di crescita. Siamo fortemente convinti che le immagini e le notizie da essa trasmesse stanno avendo una cassa di risonanza negli ultimi mesi devastante soprattutto per chi ancora non possiede gli strumenti di elaborazione di quanto accade nella società.
Della Tv che unisce immagini a parole, si è nel tempo dimenticato che, per principio, non può fare comunicazione, ma semplice informazione e, forzando attraverso talk show e cosiddette “trasmissioni di approfondimento”, è diventato veicolo indifferenziato di serissimi e delicatissimi eventi cui tutti possono offrire commenti, pur non possedendo qualifiche tecniche per farlo. Il comune denominatore di tutto ciò è un forte desiderio di apparire, sempre e comunque, muovendo denaro e notorietà che, con estrema facilità, si ottiene strumentalizzando morti e violenze.
Quando la televisione, forzatamente, da informazione diventa veicolo di comunicazione non ci si accorge che raggiunge una popolazione eterogenea per età, provenienza geografica e cultura. Ed il messaggio che giunge può stimolare, stuzzicare chi in altro modo non potrebbe farsi notare, generando spirito di emulazione. Questo meccanismo psichico, però, non è un qualcosa che si instaura immediatamente, ma è come se covasse in un soggetto già psichicamente predisposto, fino ad entrare in intima relazione con la componente narcisistica presente in tutti noi.
Aspetti con connotazione erotico-sessuale legati alla possibilità di ottenere facilmente denaro rendono il tutto più intrigante perché l'insieme passa attraverso la trasgressione, la perversione, il potere. Oggi è assai più facile associare il corpo a merce quantificabile economicamente. Pertanto diventa un passo estremamente semplice lo scambio, aiutati anche dal meccanismo autopulente la coscienza che porta a dire: “lo fanno tutti, lo posso fare anche io”.
La spettacolarizzazione di un evento drammatico esercita un fascino subdolo, poiché un media come la televisione, che ha tempi frenetici e modalità ben poco studiate, psicologicamente parlando, crea confusione tra la realtà e la fantasia, dove il ruolo e le competenze vengono sostituite dalle ipotesi e dal pressapochismo.
Riflettiamo infine sul fatto che qualcuno già oggi si arroga il diritto di poter intervenire chirurgicamente in una sala operatoria, non perché ha studiato per fare il medico, ma perché magari ha semplicemente osservato un medico ed, in questo modo, acquisito magicamente le sue competenze.
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