Durante un rapporto sessuale, mentre ci si masturba, e finanche in momenti del tutto neutri. Le fantasie sessuali compaiono nella mente delle persone frequentemente. Spesso ci si sente colpevoli, soprattutto se si tratta di fantasie relative ad un tradimento, o comunque quando si tratta di pensieri perversi. In questi casi ci si chiede se si tratta di segni premonitori, e se si corre il rischio di attuare nella realtà ciò che è passato nella propria mente.
Spesso, la richiesta che viene fatta ad uno psicologo o ad un sessuologo è se avere fantasie di questo tipo è normale o è indice di una qualche patologia. In realtà non si tratta di problemi psicologici e tutto rientra nella normalità: è solo quando il soggetto non si fa queste domande che la fantasia potrebbe trasformarsi in realtà.
La fantasia sessuale svolge, in realtà, più funzioni positive. La prima è del tutto evidente quando la fantasia interviene durante un rapporto col partner o durante la masturbazione: la funzione è quella di contribuire alla salita dell’eccitazione in vista di un orgasmo di appagante intensità.
Per capire perché la fantasia riesce a contribuire a produrre questo risultato occorre riflettere sulla seconda funzione svolta da questa: si tratta dell’utilità che può venire al soggetto dal darsi il permesso, dal concedersi il lusso, e cioè dal provvedere in qualche modo a se stesso; è il valore di nutrimento, di una che è di per sé piacevole.
Spesso, infatti, le fantasie vengono attivate con valore ed effetto consolatorio in momenti di tristezza e di difficoltà. Rispetto al contenuto delle fantasie, non c’è una qualche preferenza significativa generalizzata, neanche tra i due sessi. Ciascuno si orienta a costruire la fantasia che meglio appaga un qualche suo bisogno: la sessualizzazione della fantasia è come una metafora, della quale può essere ricercato il bisogno emotivo del soggetto.
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