Gli esseri umani sono animali appena un po’ più evoluti e questo risiede soprattutto nella consapevolezza e coscienza di sé. Tuttavia, come accade per gli altri animali, spesso l’uomo decide senza sapere di aver deciso e senza sapere perché ha deciso. Dopo aver deciso, non sempre si accorge di ciò, ma sempre indaga sulla scelta e trova svariate ragioni, ma non necessariamente quella vera.
Il tema di oggi ci offre una prova di questi meccanismi. La ragione per la quale si vuole un figlio è soltanto nell’istinto riproduttivo, geneticamente inserito da sempre nel nostro copione di vita; poi ragioniamo e ci diamo mille spiegazioni, ma mai quella vera.
Le domande sono più argute e pertinenti se ci chiediamo il perché no, e su queste è bene riflettere un poco. Anche per il no, dobbiamo immaginare che il nostro cervello abbia già deciso: domandarci il perché ci porta a tante spiegazioni, magari tutte vere. Non è ora, la nostra coppia non è stabile, non possiamo permettercelo, è troppo tardi, e così via: possono essere tutte spiegazioni vere, ma chissà quale è la ragione che ha dettato al cervello la scelta.
Talvolta, affiora un vero e proprio conflitto: il cervello, nella sua parte inconscia, ha scelto il no e il corpo si è adeguato. E invece la parte cosciente vuole il contrario, ma non riesce ad ottenere il risultato.
E allora, mai di corsa, e spesso troppo tardi, la coppia chiede aiuto alla medicina. Ma anche nello studio medico il corpo sembra non collaborare e i tentativi falliscono.
In questi casi è importante capire che il fallimento dell’intervento, anche se è spiegabilissimo in termini fisiologici, è realmente comprensibile se si pensa che la riproduzione è stata rifiutata dal corpo e si indaga sulle ragioni inconsce: solo rimuovendo queste è possibile, forse, ottenere il risultato. È importante, allora, che la psicologia entri nello studio del medico.
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