Partiamo dal presupposto che un rapporto sessuale, così come una relazione sentimentale, ha nel coinvolgimento della coppia e nel contributo di entrambi alla sua crescita, i requisiti fondamentali per il benessere. Le coppie, che potremmo definirle ‘di successo’, sono quelle che hanno ben chiare le caratteristiche di personalità dell’altro o dell’altra e cercano di creare, giorno dopo giorno, l’occasione per una loro integrazione, sapendosi ben adattare alle richieste del momento. Nella vita sociale, come nella vita lavorativa e, ancor di più nella vita intima e privata, il principale elemento che rafforza una coppia è legato all’ascolto: delle esigenze, dei desideri, delle necessità.
Un’analisi provocatoria del vissuto sessuale, maschile e femminile, potrebbe lasciar pensare che, essendo gli uomini maggiormente legati agli aspetti materiali, riescono molto poco a rendersi conto di quali siano le effettive esigenze, psichiche e corporee, delle donne.
In realtà ogni coppia ha specificità e caratteristiche uniche poiché uniche sono le persone che costituiscono la coppia. E, così come si potrà avere un uomo particolarmente attento ed una donna particolarmente distratta, potrà accadere anche il contrario. Ci interessa, insomma, convogliare l’attenzione e la riflessione del lettore sull’intimità mentale come prerogativa fondamentale affinché lo stesso rapporto sessuale possa gratificare entrambi i partner. Sul letto ed attraverso il letto si esprimono le reciproche esigenze di attenzione.
Per esempio, non tutti sanno che anatomicamente, fisiologicamente ed ormonalmente donne e uomini sono differenti e quindi anche le esigenze sono diverse. Anche il desiderio sessuale cambia, non solo tra i sessi, ma anche in differenti periodi così che ancora una volta un errato ascolto del partner può portare a sottovalutare o a sopravvalutare le aspettative di intimità. Ed è anche su questo aspetto che va posto l’accento. Esiste una sensibile differenza tra concetto di ‘intimità’ e concetto di ‘sessualità’.
Alcune volte la donna potrebbe fare una richiesta di intimità al suo uomo: questo non presuppone un contatto necessariamente erotico, finalizzato al rapporto sessuale. Può essere rappresentato dalla voglia di un contatto fisico espresso attraverso le carezze, le coccole, come anche una sorta di empatizzazione a fronte di un problema della quotidianità davanti alla quale si desidera semplicemente di essere capiti e ‘contenuti’ a livello affettivo.
Non dimentichiamoci inoltre che la società vive il triste dramma dei preconcetti. L’idea del ‘maschio tutto d’un pezzo’, l’idea della donna come ‘sesso debole’, sono solo alcuni dei preconcetti che impregnano costantemente il vissuto con il quale ognuno di noi deve confrontarsi, giorno dopo giorno. Questo vissuto impedisce soprattutto all’uomo di immaginarsi come essere fallibile, come essere che può avere i suoi limiti. Anche di comprensione delle altrui necessità. Attualmente crisi e cambiamento stanno coinvolgendo l’uomo il quale sta esprimendo questo disagio anche attraverso comportamenti aggressivi manifesti o nelle forme patologiche cui tristemente siamo costretti ad assistere (omicidi, violenze, stalking, mobbing, ecc.).
Viviamo in una dimensione in cui prevale il ‘mordi e fuggi’ e l'assenza totale di corteggiamento: la persona diventa oggetto e prima la si raggiunge meglio è. Forse un recupero della semplicità del vivere che un tempo caratterizzava i nostri nonni, porterebbe al recupero di quella genuinità di rapporti, contraddistinti anche dall’ottenere un obiettivo attraverso il sacrificio. Questo darebbe anche all’incontro con l’altro sesso un gusto più legato al desiderio che al piacere fine a se stesso.
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